Il Giubileo “possa essere per tutti occasione di rianimare la speranza e un incontro vivo e personale con il Signore Gesù per poterlo annunciare sempre, ovunque e a tutti quale «nostra speranza» (Spes non confundit, Bolla di indizione Giubileo 2025).
I contenuti della mostra vogliono indicare “che “Il Giubileo è il tempo che cambia volto. Invece che correre via, spingendoci implacabile verso il futuro, si piega sul nostro bisogno, ci stringe in un abbraccio di perdono e di misericordia accogliente”. Il Giubileo segna l’ingresso in una possibilità di vita cambiata che tocca il cuore dell’esistere quotidiano nel mondo: una grazia introdotta dal realismo umano della fede cristiana nella storia degli ultimi sette secoli: una grazia di cui rendersi degni con i gesti, i passi concreti, aderendo a dei segni visibili capaci di diventare un ponte di collegamento tra la terra e il cielo”.
Nell serata di inaugurazione la dott.ssa Cecilia De Carli, direttore del comitato scientifico del Centro di ricerca CREA dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ci introdurrà al percorso della mostra verso l’evento del Giubileo, per dirci come storicamente è andato svolgendosi e per scoprire le sue diverse forme e le sue immagini.
Il Presidente dell’Associazione Nonni 2.0 Giuseppe Zola, partendo da uno dei temi della bolla di indizione del Giubileo molto caro a Papa Francesco, ci aiuterà a riprendere ed approfondire questo tema: “gli anziani come segni di speranza … nonni e nonne, che rappresentano la trasmissione della fede e della saggezza di vita alle generazioni più giovani che trovano nei nonni radicamento, comprensione e incoraggiamento”.
Tutto questo alla luce dei recenti fatti accaduti proprio a Paderno Dugnano, per ribadire come “…Ascoltare i giovani e prendere sul serio le loro domande è decisivo, ma non basta se non c’è anche qualcuno che indichi una strada e la condivida con loro, come in modo semplice ci testimoniano i nonni di Riccardo, che non l’hanno abbandonato”.
…”Sii strumento di pace.
…”Ama, senza riserve, dando il meglio di te.
Dio ti ama. Dio ama e non giudica. Legge il tuo amore dalle labbra del tuo cuore. Impara a parlare d’amore. Impara ad Ascoltare, anzitutto”….
Una serata a cui non potete mancare! La presentazione del libro “Andrea Aziani FEBBRE DI VITA” per conoscere l’avventura umana del «Servo di Dio» Andrea Aziani attraverso la testimonianza viva di Nataly e Ruggiero, amici della nostra comunità, che lo hanno incontrato in università in Perù e il racconto degli autori e di altri amici che lo hanno conosciuto.
Dopo la presentazione sarà possibile cenare insieme con iscrizioni fino ad esaurimento dei posti (adulti 10€ e bambini 5€).
PER PRENOTAZIONI: https://forms.gle/5NFAE7GvtkKZuJm5h8
In occasione della 46a Giornata per la Vita
Interventi e testimonianze per aiutarci ad approfondire come ogni vita, anche quella più segnata da limiti, ha sempre un immenso valore ed è capace di donare qualcosa agli altri.
Dal 21 al 26 novembre 2023 torna la Settimana dei Centri Culturali Cattolici promossa dalla Diocesi di Milano. Titolo dell’edizione 2023 sarà “La vita ricevuta: racconti di speranza”. Incontri diffusi nelle sette zone pastorali ospiteranno figure significative, testimoni di vita in dialogo con il pubblico sulle domande cruciali e sulle nuove sfide del presente, per cercare insieme possibili risposte che aprano a orizzonti di speranza.
L’incontro è organizzato dal Il Portico di Salomone (Paderno Dugnano), il Centro Culturale Cara Beltà di (Cinisello Balsamo), Centro Culturale San Paolo (Cinisello Balsamo), Alessandro Manzoni (Bresso), l’Associazione San Benedetto, amici delle opere di carità (Cologno Monzese), l’Azione Cattolica Decanato di Cernusco sul Naviglio, il Centro Culturale J.H. Newman (Cernusco sul Naviglio), Al Pozzo di Samaria (Gruppo culturale decanale di Cinisello Balsamo) e il Centro Culturale Sant’Andrea (Carugate).
Queste pagine presentano proprio la “piccola regola”, fatta di consigli e spunti di riflessione da utilizzare in famiglia, nel proprio quotidiano. Niente di difficile: si tratta di dar spazio a un saluto, uno scambio con Dio attraverso la preghiera nel corso della giornata, e poi di fare del proprio agire in famiglia una testimonianza di rispetto verso l’altro; di lode costante alla bellezza della vita, di attenzione all’educazione dei piccoli.
Inoltre, la regola propone alcune possibilità di servizio, attenzione, cura anche all’interno della propria comunità, nel proprio lavoro quotidiano, nell’apertura della casa all’insegna della fraternità e della solidarietà, quando non addirittura di cammino missionario.
Dunque, non una regola che si esaurisce nella teoria, ma una ricchezza di vita che si offre come testimonianza a tutti: la seconda parte del volume raccoglie tredici storie di famiglie, in Italia e in diverse parti del mondo, che con creatività hanno trovato una strada per vivere e affrontare le sfide quotidiane alla luce della fede.
In un momento di forte individualismo, dove ogni cosa sembra provvisoria, un cammino che mostra la bellezza di vivere la vocazione matrimoniale, il compito educativo, la responsabilità nel mondo del lavoro come possibilità reale per tutti.
Una mostra dedicata alla figura di Padre Ambrosoli, all’ospedale e alla scuola di ostetricia e un video reportage incentrato sull’eredità che il Beato padre Giuseppe ci ha lasciato con la sua opera a Kalongo nel nord Uganda.
Lungo tutto il perimetro della mostra fotografica, il pubblico viene accompagnato in un viaggio attraverso l’opera che Padre Giuseppe Ambrosoli ci ha lasciato: l’ospedale di Kalongo, la scuola e la comunità che lo circonda. Tutto il reportage fotografico è incentrato sul senso di un profondo rispetto per gli esseri umani con un linguaggio, vivace, dinamico e allo stesso tempo informativo che mette in evidenza tutti i successi conseguiti e le sfide da affrontare.
Uno spaccato profondo e allo stesso tempo pieno di emozioni e gioia della vita di mamme, bambini, medici e operatori sanitari che insieme trovano ogni giorno ‘il senso della vita’, nella forza gli uni verso gli altri e nel mettersi al servizio dei più vulnerabili. Una comunità che non si è mai persa d’animo, che ha sempre protetto e custodito quel luogo: l’ospedale di Kalongo e la sua scuola, che oggi rappresentano un’ancora di salvezza per centinaia di migliaia di persone.
Nei volti di queste persone, nei loro sorrisi c’è tutto ‘il senso della vita’ che Padre Giuseppe ha insegnato loro e ci ha insegnato.
È questa l’eredità di Padre Ambrosoli: un ospedale che è un punto di riferimento per il territorio, unica struttura in grado di fornire servizi sanitari di qualità, ma è anche e soprattutto un motore di cambiamento, di crescita culturale e spirituale perché è riuscito non solo a debellare malattie e patologie sul piano epidemiologico, ma anche ad aiutare la sua gente da un punto di vista di crescita culturale e sociale, contribuendo ad educare e insegnare loro come prendersi cura di sé e della propria famiglia. Una mamma che oggi esce dall’ospedale con il suo neonato sa cosa deve fare per contribuire alla sua crescita. Un luogo di sviluppo e formazione globale.
Padre Giuseppe, un medico e un missionario, ma soprattutto uomo di grande coraggio che in tutti gli sconvolgimenti dell’Uganda ha saputo affrontare con lo stesso coraggio religiosi zelanti, politici, ufficiali militari senza mai cedere a nessuno. Un uomo che primeggiava per umiltà e semplicità, con un controllo di sé straordinario: non era mai arrabbiato, ma sempre pieno di gentilezza, umanità, amore e comprensione per gli altri. Dotato di un alto senso del dovere, di grande generosità e spiritualità: ha lavorato con amore ed è morto per amore della sua opera e della sua gente.
Le fotografie esposte alla mostra relative alle celebrazioni della beatificazione che ci sono giunte da Kalongo il novembre scorso, diventano istantanee di gioia che ci avvicinano al popolo di quelle terre, e che grazie alla sua figura ci fanno guardare al futuro.
Paderno Dugnano anche quest’anno parteciperà a “Meet the Meeting – Verso il Meeting 2023”, il primo appuntamento che lancerà la 44ma edizione del Meeting di Rimini.
Meet The Meeting a cui aderiscono circa 60 citta,è già partito il 27 maggio scorso su tutto il territorio nazionale e anche all’estero. Temi e contenuti del Meeting 2023 con un particolare invito a sostenerne la costruzione.
Abbiamo sempre più bisogno di incontrare persone ed esperienze di amicizia capaci di generare rapporti nuovi, che facciano rinascere il desiderio della compagnia di altri uomini per aiutarci a rispondere alle sfide che la vita quotidianamente ci pone, senza sosta.
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