Venerdi 22 aprile alle 21 all’Auditorium Tilane, nell’ambito degli eventi proposti per la ricorrenza del 25 Aprile il centro culturale Il Portico di Salomone insieme alla Comunità Pastorale Paolo VI con il patrocinio della città di Paderno Dugnano presentano il documentario “Bisagno” che dal 2015 è stato protagonista di oltre cinquanta proiezioni in diverse città d’Italia.
Con ingresso libero fino ad esaurimento dei posti, sarà proiettato il documentario che a partire dalla documentazione raccolta dalla famiglia e dalle interviste a coloro che l’hanno conosciuto presenta la vita di Aldo Gastaldi (Genova 17 Settembre 1921 – Desenzano del Garda 21 Maggio 1945). La sua vita continua così a risuonare nella memoria di chi ha preso parte alla lotta di liberazione. Sottotenente del XV Reggimento Genio, a pochi giorni dall’armistizio sale in montagna e nel giro di pochi mesi, con il nome di “Bisagno”, diventa il comandante più amato della resistenza in Liguria.
Gastaldi interpreta il ruolo non come potere, ma come servizio: è il primo ad esporsi ai pericoli e l’ultimo a mangiare, riserva a se stesso i turni di guardia più pesanti. Si conquista così l’amore e la stima degli uomini e delle popolazioni contadine, senza il cui sostegno la lotta partigiana sarebbe stata impossibile.
Cattolico, apartitico, con un carisma straordinario, si oppone con decisione ad ogni tentativo di politicizzazione della resistenza. E’ ricordato come “primo partigiano d’Italia”. La sua statura umana e cristiana ha segnato la vita di molti compagni.
«Siamo convinti – dice Marco Forlani del Portico di Salomone – che la testimonianza di Aldo Gastaldi sia attuale e vera, ed è in grado di restituire lo sguardo di un uomo capace di interrogare anche il presente. Per questo abbiamo voluto proporre questo docu-film, anche alla luce dei gravi fatti di guerra che stiamo vivendo».
«Aldo Gastaldi rimase profondamente coerente con i valori della sua fede cristiana, prodigandosi per il bene, materiale e morale, degli uomini che dipendevano da lui, nel rispetto delle popolazioni civili e anche dei nemici»: sono queste le parole pronunciate dal postulatore della causa di beatificazione che si è avviata a Genova il dicembre del 2019.
Un giorno Cheikh arriva dal Senegal con una macchina da cucire sotto il braccio e con le stoffe colorate che stampano da lui. Incontra a Milano Valeria una signora che si occupa di comunicazione e di eventi. Nasce una collaborazione che produce una sartoria artigianale e un marchio. La loro impresa é un fatto degno di essere raccontato e proposto dai centri culturali della zona nord Milano nell’ambito della settimana dei centri culturali della diocesi 2021 “Come lievito, per dare pienezza alla vita”
LINK registrazione evento https://youtu.be/nx9LYSw6b0g
In un giorno di maggio del 1999, settemila persone affollarono la basilica di San Petronio a Bologna e la piazza antistante per dare un ultimo saluto a Enzo Piccinini, chirurgo dell’ospedale Sant’Orsola scomparso tragicamente a 48 anni.
Ma chi era questo giovane medico, con moglie e 4 figli, che era stato in grado di lasciare così profondamente il segno in tante vite?
Chirurgo sui generis, Piccinini crede fermamente nella necessità di occuparsi dei pazienti in tutta la loro umanità: preoccupandosi dei loro affetti e aiutandoli anche di fronte al dolore e al timore della morte, come parte del proprio mandato.
Una convinzione cresciuta negli anni attraverso l’amicizia con Luigi
Giussani e l’impegno nel movimento di Comunione e Liberazione, incontrato dopo aver frequentato ambienti di estrema sinistra a Reggio Emilia, che lo porta ad accostare all’attività medica un instancabile lavoro di educazione e testimonianza per i più giovani.
Oggi, la sua opera vive in una scuola di medici e ricercatori ispirati dal “metodo Enzo” e nelle persone che lo hanno conosciuto e ancora portano il segno di quell’incontro.
Una vita straordinaria, che ha portato la Chiesa a proclamarlo “servo di Dio” e ad avviare un processo di canonizzazione. “Ho fatto tutto per essere felice” è un racconto emozionante che insegna cosa significa vivere, come diceva Enzo, “mettendo il cuore in quello che si fa”.
LINK al video: Inaugurazione Mostra: https://youtu.be/8JYhZFD8rjA
La mostra – composta da una trentina di pannelli accativanti anche nella proposta grafica – presenta figure di giovani “testimoni della fede”: storie fra loro molto diverse ma tutte significative e affascinanti per l’oggi.
Un percorso che in 5 sezioni offre la possibilità ai visitatori di confrontarsi con volti di persone che nella loro vita non hanno fatto cose fuori dal comune, ma hanno vissuto fino in fondo un Incontro che ha permesso loro di guardare la realtà con occhi nuovi per vivere all’altezza dei propri desideri.
Una mostra viva, che lascia un segno in tanti e genera occasioni di Bene davvero imprevedibili
Sabato 15 Maggio si è svolta nel Salone dell’Oratorio S. Luigi di Paderno Dugnano l’evento organizzato dal Centro culturale Il Portico di Salomone “Meet the Meeting” una serata in diretta dalla Fiera di Rimini su grande schermo, per ricordare a tutti i presenti che il 42° Meeting per l’Amicizia tra i Popoli di Rimini quest’anno tornerà a svolgersi in presenza dalla sua sede tradizionale e per anticipare i contenuti della manifestazione.
L’evento proiettato in streaming su grande schermo oltre al presidente della Fondazione Meeting Bernhard Scholz e al direttore Emmanuele Forlani che ha condotto la serata, ha visto la presenza di alcuni ospiti e relatori della prossima edizione. Tra questi il neuroscienziato Andrea Moro, il comico Paolo Cevoli che ha dato esclusivamente per la diretta una sua personalissima interpretazione del titolo del Meeting, il giovane violinista riminese Federico Mecozzi, che con Ludovico Einaudi ha firmato i brani della colonna sonora degli Oscar 2021, “Nomadland” e “The Father” e infine Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà.
Ecco il link dove è possibile rivedere la diretta:
https://www.youtube.com/watch?v=Byvh9y7WGIk
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